martedì 23 giugno 2015

Le bandiere sudiste causano il signoraggio delle scie chimiche interraziali

Il post-killing spree, l'ennesimo negli USA dopo gli anni del going postal e dei vari firing-back, sta abbastanza deludendo chi spera ancora in un po' di civiltà dall'altra parte dell'oceano. Come si era già visto con il problema di Charlie Hebdo, le prime reazioni a caldo sono sempre le più inutili e l'era di internet di certo non favorisce la riflessione su argomenti così delicati, rendendo de facto anche questo post ormai fuori tempo massimo per poter interessare.

Riassumo i fatti per i posteri.

Nel paese più violento del blocco occidentale dove dal 1982 "at least 61 mass murders carried out with firearms across the country, with the killings unfolding in 30 states from Massachusetts to Hawaii"(1), dove le disparità fra bianchi e nere sono vistosissime(2) ed i tentativi maldestri di sistemare la cosa puntando sulle conseguenze più visibili invece che sulle cause stanno causando più danni che altro(3), qualcuno ha fatto qualcosa nella norma: ha combinato una pessima cultura, dei problemi psichici e il poter comprare delle armi anche al LIDL e le ha usate per far fuori coloro che riteneva il problema, ovvero i pericolosissimi "negri in chiesa".

In questo clima caldo ed esasperante, la riflessione dell'elité dovrebbe puntare al ripensare la legislazione sulle armi, ripensare la scuola (4), in modo da appianare la pesante ignoranza che pesa sulle fascie più povere (siano esse del ghetto o dei redneck) per dare loro la possibilità di avere un futuro decente ed una cultura che non viva di pregiudizi(5).

No, cazzo, scusate, il problema è la bandiera sudista.

Attualmente c'è talmente tanta incapacità e debolezza nel voler proporre un cambiamento radicale e ripensare completamente il modo in cui una società può essere migliorata, che sono i "simboli" il sistema per porre pezze alla situazione. Fedeli al loro ideale del politicamente corretto, si vuole agire sulle parole credendo che, come per magia, ogni difficoltà sparisca. Se basta eliminare una bandiera per eliminare il razzismo, un asterisco poi eliminerà le differenze di genere. Infine, con un po' di più libertà di commercio, tutti si potranno difendere da personaggi con problemi che entrano in chiesa con un ak47.
Chissenefrega se i simboli possono rappresentare ciò che si vuole(6), chissenefrega se in realtà il fatto che non puoi chiamare "negro" il negro non cambierà il fatto che a lui preferirai un bianco, sticazzi se poi quella ragazza la licenzi dichiarando che "non è brava nel lavoro" quando ti ha rifiutato le avances.
L'importante è togliere quella bandiera, così il mondo sarà un posto migliore. Anzi, un post* miglior*.
 Fantastic*.

(1) http://www.motherjones.com/politics/2012/07/mass-shootings-map
(2) http://money.cnn.com/2014/08/21/news/economy/black-white-inequality/
(3) Robert Hughes - La Cultura del Piagnisteo.
(4) http://www.thenation.com/blog/178958/14-disturbing-stats-about-racial-inequality-american-public-schools
(5) http://atlassociety.org/commentary/commentary-blog/4240-how-racist-are-we
(6) La bandiera sudista, in questo caso, non fu simbolo di razzismo se non dopo la sconfitta nella guerra civile e la conseguente storia dei vincitori, che dipinse un conflitto per ragioni economiche e di due concezioni del mondo come guerra per eliminare la schiavitù - la propaganda erta a ragion storica è una cosa da ridicolizzare

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.