venerdì 20 dicembre 2013

Fuck TV! Fuck Internet! - Ovvero, dei fallimenti del senso critico

Erano i primi anni delle superiori, avevo degli amici alternativi, ed eravamo conosciuti come "i Bubu", un modo carino per chiamarci tossicomani, perché nella cittadina di provincia, un'isola chiusa al mondo esterno e con un dialetto che cambiava da metro a metro, avere i pantaloni larghi od uno stile da Green Day era visto come un grave problema di ordine pubblico.
Poi arrivarono i Green Day, ma noi eravamo sempre i Bubu.

Ciò che facevamo era camminare e parlare, ascoltavamo mille generi diversissimi di musica, le droghe erano poche e si parlava di politica. Ovviamente contro Bush e Berlusca, e tutto pro-anarchia, ma dannazione, avevamo 16 anni.

 La propaganda media era così, allora

Ricordo con chiarezza una volta in cui stampanno decine di manifesti, tutto a nostre spese, e li tappezzammo in giro. Era un disegno molto anni '90, molto punk, ed invitava a spegnere la TV ed accendere il cervello. Allora, il motivo era il fatto che la TV mentiva, e nessuno ci diceva la verità, quindi mancando di un punto di riferimento ci fiondammo sulla vecchia Internet (ma allora non c'era un cazzo) o su quel poco di TV che poteva ancora risultare interessante, tipo gli spettacoli di Luttazzi, Peppe Grillo che allora veniva passato solo su Tele+, o al massimo Enzo Biagi per me, che ero più raffinato.
La contraddizione non la notavamo, o forse si e ce ne facevamo una ragione, fatto sta che usavamo ancora la TV e qualche libro per farci qualche buona idea. 
Per la cronaca, i naziskin nostrani strapparono tutti i nostri manifesti.



Gli anni sono passati, ma il concetto che la TV sia sinonimo di disinformazione è ormai bene assodato. 
In questo ottimo blog si parla della stessa cosa che pensavo allora riguardo la TV: Leonardo trasporta il principio della pigrizia ignorante al mondo di internet, ma per me non coglie un punto, ovvero che l'usufruitore di un media, tenda a dare a questo una sorta di Auctoritas, e quindi vi si abbevera indiscriminatamente; non esiste quindi solo lo sforzo del voler mettere in discussione con il senso critico ciò che ci viene detto, per poi informarsi (giustamente molto faticoso, e spesso impossibile da fare senza un aiuto esterno), ma si tende a pensare che, se qualcuno ha detto/scritto/fatto qualcosa e pubblicato sui media, allora la persona non mente, ha competenze, voglia di fare, e ti presenta le cose in modo divulgativo, e se non mente ha ragione.

Cito un altro esempio: qualche anno fa, con alcuni miei amici abbiamo creato un giornale gratuito locale, dove trattavamo con leggerezza faccende politiche nostrane e anedottica culturale. Uno dei problemi di allora, che girava di bocca in bocca, era il controllo da parte di 'agenti' dell'azienda di servizi pubblici comunale che fermava le persone prima che gettassero le immondizie nei cassonetti, se le facevano aprire mostrando il tesserino e poi davano le multe se qualcosa tornava fuori posto con la raccolta differenziata. Io dissi allora che questo tipo di controllo è legale, ma che è possibile rifiutarlo, in quanto la tua monnezza, fin quando è nella tua mano, è di tua proprietà (nessuno può obbligarti a mostrarla senza permesso del magistrato), e solo dopo averla gettata nel bidone diventa della nettezza urbana... ma nessuno mi credeva, perché "se fanno così, vuol dire che possono".
Dopo la pubblicazione nel giornalino di un articolo anonimo, scritto da me, riguardante questo fatto e con le mie idee in merito, vidi che le persone cambiavano atteggiamento, mi davano ragione e non mi criticavano più, in quanto ormai avevo l'auctoritas del media stampato.
Anche se a stamparlo ero io.



Tornando ai movimenti NO-TV, dopo aver denunciato per anni questa situazione, in cui il media tradizionale ha autorità in quanto tale, una sottocultura composta da moltissima gente ha accettato questa tesi e fatta propria ma, come dicevamo prima, in assenza di una alternativa, non sapeva come fare altrimenti.
Poi è arrivato internet.



Ed è stata la fine. Coloro che pensavano già che i media mentono, ne hanno trovato uno che potesse dire la verità, senza pensare che anche questo avesse la facoltà di sparare cazzate, mandando allegramente a puttane lo scopo originario del Fuck TV, ovvero il "pensa con la tua cazzo di testa", e tutti questi trogloditi sono così passati da credere, senza senso critico, a ciò che diceva la tv a quello che dicono gli improvvisati saccenti di YouTube.
Il problema è che l'attesa di un nuovo media e la diffidenza verso i vecchi son state così tante, e così poco è il tempo trascorso dalla comparsa della rete, che ci vorranno anni prima che si inizi a ri-pensare a quanto siano affidabili le informazioni 'alternative'...ma nel frattempo, ce ne gustiamo i danni.


Non serve un elenco dei danni, vero?

2 commenti:

  1. Ok. Però adesso c'è un problema. O forse sono due. Se accolgo criticamente il tuo articolo ti do ragione implicitamente, se mi trovo d'accordo ti smentisco nei fatti. Non so come fare né per appoggiarti né per osteggiarti. Grazie, una serata rovinata! Mi toccherà cercare un articolo in internet o un programma televisivo che mi spieghi come comportarmi adesso in questa situazione.

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    1. Ahahahahahah, touché! Scriverò un libro a riguardo, allora saremo d'accordo xD

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