mercoledì 22 maggio 2013

Fatti una reputazione e va a dormire


Sono sorpreso di vedere come chi ti sta vicino faccia fatica a comprendere i cambiamenti a cui ognuno di noi è sottoposto, e spesso ancora di più è difficile accettarli. La vita e le esperienze cambiano le persone, anche qualitativamente, ma l'accettazione del fluire, il darlo per scontato rimane sempre una specie di peccato, tacciato di ipocrisia o incoerenza.
Tutti siamo ipocriti quando diciamo "cogito ergo sum",  tutti siamo incoerenti con ciò che eravamo poco tempo fa.
Anche il ciclo naturale non è mai perfetto: le stagioni non sono mai identiche anno per anno, e le foglie che appaiono in primavera non sono quelle delle future.
Solo la vita è sempre uguale, ma essa resta una forza unica, immutata, le cui forme cambiano perennemente nel suo intero rinnovamento, essenziale ad essa stessa.
Questa difficoltà d'accettazione cos'è? Attaccamento dell'ego? Paura del cambiamento che conduce alla morte, o semplice pigrizia?
Non riesco a darmi una risposta.