giovedì 19 giugno 2014

Identità, sangue e suolo fanno tanto concime - v. 2


"In quanto Antonino il mio Stato e la mia patria è Roma, in quanto uomo è il mondo" - Marco Aurelio (Pensieri, VI, 44, 6)

"Instead of talking about racial purity, we talk about identity ... that means basically to use the saleable words, as I say, freedom, security, identity, democracy. Nobody can criticise them. Nobody can come at you and attack you on those ideas. They are saleable." (Nick Griffin)




ATTENZIONE: sembra che le persone citate qui abbiano risposto. Per info, leggere qui.

Prefazione

Spesso, nel mio peregrinare su internet, noto l'aumento di vari giovani che si ritengono "Identitari".

Perchè ne parlo? Perchè è il tema dell'identità in sé ad affascinarmi, visto che occupa la maggior parte dello spazio nelle mie riflessioni: se le domande sul senso della vita possano essere ritenute inutili ed illogiche in quanto tali, quelle sulla definizione e la comprensione di ciò che si è sono di una importanza fondamentale nella vita della singola persona.

Ovviamente mi attendo offese (e sono già arrivate al 11/11/15) Dire che una teoria è sbagliata non diventa per loro pura analisi scientifica, ma diventa un vero e proprio attacco alla persona e a ciò che crede.

Capitolo 1: Tutto fa brodo (e perché berlo)

Dopotutto  li capisco un po' quando il primo stronzo con due ragionamenti li mette in difficoltà: preoccupatissimi di vivere in un mondo dove le persone attorno a loro stanno uccidendo la loro preziossima razza che andrebbe invece preservata (in che modo, non lo dicono) stanno sulle barricate virtuali pronti a dare battaglia. Per darsi man forte ed una giustificazione, hanno persino riscritto il Blut und Boden in chiave contemporanea con risultati un po' sbilenchi.

In questo vuoto ideologico post-moderno comprendo come ci sia bisogno di valori fissi ed immutabili per qualcuno, così come comprendo che la percezione data dai media (che, voglio ricordare, rappresentando solo il super-reale sono quindi falsi) stia ingannando un po' tutti, quando basterebbe una occhiata alle statistiche per capire come stiano andando le cose e convinca di vivere in un mondo che in realtà è puramente fittizio, per cui nascono queste risposte a domande che non si pongono. Allo stesso modo, in un mondo in velocissimo e costante cambiamento, chi non sa affrontarlo (vuoi per limiti culturali o per paure o per limiti economici - la mia breve esperienza di vita mi suggerisce che i cambiamenti son visti come opportunità quando vivi nel benessere, mentre come pericoli se vivi nelle difficoltà) cerca sempre più di affermare una sua identità, poco male se va a ripescare nel passato che è, per definizione, un posto fighissimo (come fanno a destra) oppure se provano ad annullare ogni costrutto sociale seguendo conflitti sociali inesistenti (come fanno a sinistra), ignorando quelli presenti.
L'ideologia, così come il complottismo, o il razzismo, o cercare soluzioni per problemi inesistenti è cercare la luce in fondo a questo tunnel, solo che quella luce è un treno. Il fischio rimbombante sulle pareti, dicono su internet, è un buon segno.

 E' facile capire quindi perché queste paure vengano così nascoste dietro un alone di misticismo, in questo caso nella parola "identità", un po' come altri tipi di fascisti parlavano di "italianità". Come già dicevo, i signori stessi non spiegano in cosa credono nel dettaglio e restano estremamente vaghi, indicando però come fondamento di questo grosso punto di domanda l'orgoglio di una storia fatta da altre persone, con cui hanno in comune un po' di geni e la definizione geografica dove sono nati, ma sicuramente non gli stessi meriti, o in "radici" poco chiare scelte in maniera arbitraria, oppure una etnia/razza di stampo Frediano(2).
Certo, studiare la storia è una cosa bellissima ed importantissima, perché ciò che è successo ha una chiara influenza nel nostro modo di pensare e di vivere. La stessa cultura passata è madre della cultura attuale, ma se la sua elaborazione critica viene accantonata per una cieca accettazione in forma dogmatica non vi è alcuna crescita ne evoluzione. Si passa così dalla Historia Magistra Vitae ad un marchio di fabbrica, un simulacro dell'interiorizzazione della storia.
Certo, se almeno la volessero studiare.

Capitolo 2: Capitan Confusis vs Dr Convinto

tra i like ci sono pure i gestori della pagina, in questo caso "Generazione Identitaria"
Il modus operandi è abbastanza lo stesso: si passa dallo studiare ciò che è informe ed in perenne mutamento (ad esempio la cultura) al considerare una scatola chiusa il tutto, negandole ogni sviluppo ed ogni futuro, sognando un mondo autarchico sempre uguale a sé stesso, facendo finta di non sapere che la cultura di cui ora siamo figli e che chiamano "identità" è a sua volta figlia di innumerevoli modifiche, nate da sviluppi interni quanto da contaminazioni esterne. (3)
Al contrario questi applicano una logica, che qualcuno chiama "fissista", quasi mistica, sostenendo quasi che in realtà ciò che noi abbiamo qui ed ora sia immutabile e vada difeso in qualsiasi modo quasi fosse un dono divino, conservando così un ordine che si ritiene naturale, escludendo a priori l'estrema elasticità dell'evoluzione culturale oltre che le enormi differenze insiste nello stesso gruppo umano preso a modello. Tutti noi europei/italiani/piemontesi/ecc., per loro, abbiamo la stessa identità, in quanto aventi una cultura simile, al massimo si possono preservare delle differenze che sono già ben definite e catalogate, ma non se ne devono creare altre. Guai alle fusioni, guai alle contaminazioni, guai alla nascita ed alla morte, poco importa se sono sempre avvenute ed hanno costruito ciò che essi stessono adesso parlano come innato. E no, la tua personalità e le tue differenze da ogni altro individuo non fanno testo, ti devi conformare a loro, SIEG HEIL!.
Qualcuno diceva che se una ideologia dice di lavorare per il tuo bene, allora devi seriamente preoccuparti.(4)
L'Identità vera è invece un concetto estremamente aleatorio, individuale prima ancora che di gruppo (5), su cui moltissime religioni basano il loro esoterismo, che altro non è se non un arrivare ai minimi termini possibili nel rispondere alla domanda "Chi sono io?". Come avrà capito chiunque abbia visto il mio blog, io tengo per questa concezione, pirandellianamente sostenendo "Uno, nessuno, centomila", ma a parte il mio interesse, resta il fatto che confondere un termine vago quanto fondamentale nella definizione del Sé e dargli una esclusiva direzione politica, un falso e sbagliato significato soteriologico incluso in fantomatiche radici scelte in maniera personalistica ed aprioristica (6) seguendo unicamente il proprio gusto o desiderio, è esclusivamente una scusa per portare avanti le proprie ideologie di stampo ultra-conservatore. Il brutto è che stanno, con questa battaglia, anche distruggendo il significato del termine, stuprandolo e rendendolo da domanda ed indagine personale a ragione di guerra tribale, in cui ci sono loro, gli identitari bravi e buoni, e gli anti-identitari (multiculturalisti, gente di sinistra, ecc.) che sono i cattivi; un manicheismo a scapito di uno dei concetti più impenetrabili della nostra cultura, per cui persone di ogni tipo hanno dedicato la loro vita, i loro studi, le loro passioni.
Una dichiarazione di guerra orwelliana
Chissà  costoro cosa diranno se gli fai notare che usano numeri arabi, guardano film americani e musica di origini americane (e dei neri, soprattutto)...e se gli fai notare che dimostrano una mentalità para-religiosa di chiara matrice monoteista, assolutamente chiusa ad ogni influenza esterna, che si auto-giustifica essendo sedicente l'unica giusta.
Il paradiso dei santi, dei lavoratori e adesso degli europei
Saranno fieri delle loro radici, ma sicuramente non hanno la mentalità dei loro antenati estremamente sincretisti, a meno che la loro linea genealogica non si fermi alla Controriforma.

Conclusione/Götterdämmerung

Concludendo, questi simulacri di identità sono forse la conseguenza del nostro mondo post-moderno, vuoto di ideologie e parco di riferimenti, che lasciano ad un individuo così perduto la possibilità di creare un senso di sé stesso prendendo a piene mani da ciò che offrono su Amazon, oppure buttandosi anima e corpo in un gruppo politico/religioso/settario/quelchelé per avere una identità. Le identità che vanno più di moda, ultimamente, sono quelle descritte qui sopra, di stampo reazionario. Come dicevo altrove, è facile essere progressisti nel benessere, ma nei tempi di crisi diventare conservatori è una reazione naturale, anche se non per questo intelligente.
Quelle che ho descritto qui sono identità facili, arbitrarie, ammantate di parole che possono esser dense di significati quanto vuote, quali "estetica" e "spiritualità", prese come si sfoglia un libro al supermercato. Non c'è comprensione, sia in senso lato che etimologico, non c'è quindi una interiorizzazione della storia che dicono essere la loro madre (se lo facessero, avrebbero una visione molto più relativistica del tutto, perché la storia è mutamento, (sia essa ciclica o linerare), ma diventa solo un vestito da indossare. 
Questi ragazzi vivono dicendo, con il loro iPhone nel centro di Milano, che bisogna tornare all'agricoltura, al passato, mollare questa "modernità"(7), abbracciare un antico passato e restaurarlo, per cambiare tutto affinché nulla cambi nell'eternità, avere una famiglia come la vedi nella pubblicità del Mulino Bianco, pensare che tutti debbano essere conformati e plastificati in pose estetiche ben inquadrate, sempre legate ad uno stile neo-classico però, che le avanguardie sono entartete Kunst lontane dalle nostre Tradizioni. Ferme, fisse ed immote.
L'Immanenza è nell'immutabile.
Come sanno tutti quanti, il segreto dell'eterna giovinezza è la morte. Come sanno in pochi, queste identità sono simulacri di una vera identità. Per dirla alla buddhista sono illusioni dell'ego, ma qui siamo nelle illusioni delle illusioni.
Ma sentiamo che ne pensa Papa Paolo III.



Note (si, scrivo più qui che altrove)

(1) il sottoscritto è a favore della libertà di parola in tutti i casi, persino per quei psicopatici dei negazionisti dell'olocausto. Una società sana deve lasciare libertà anche ai contrari alla stessa e la cultura ha il dovere di saperli sempre affrontare, con armi dialettiche e ragion di scienza. La "tolleranza verso gli intolleranti" deve sempre mantenersi nel rispetto delle opinioni altrui, tranne quando questi prendono le armi, e allora li è sacrosantemente giusto asfaltarli.
Nel frattempo prenderli per il culo è sano esercizio.
(2) cito da questo blog a piene mani questo articolo che sembra un riassunto del mio in qualche punto:
Questa fascia della popolazione [l'autore parlava di una specie di Lumpenproletariat, ma queste idee hanno anche rappresentanti borghesi - ndIcaro] e' sensibile SIA ai richiami tipicamente fascisti (azione, violenza, virilismo, etc) che ai richiami tipicamente comunisti (lotta di classe, politiche sociali, emancipazione dei poveri, etc), ed era pertanto prontissima ad una nuova ideologia , che io normalmente definisco "delle camicie rossobrune", ma che Franco Freda aveva chiamato "nazimaoismo", che si condenso' per un breve tempo in un movimento, "Lotta di Popolo". Un mix di estrema destra ed estrema sinistra.
In seguito, quando alla destra suburbana si aggiunge la discarica sociale della provincia, che giunta alla fine della breve parabola di ricchezza degli anni '80 inizia gia' a scalpitare, formando il leghismo, altro sottoprodotto del pensiero di Freda.
Questa compagine e' caratterizzata da alcune credenze, poi riprese dalla destra suburbana come dalla discarica sociale di provincia, che sono tutte rigorosamente fallacie logiche, ma sono anche la sintesi del pensiero di Freda:
  • La razza come "sintesi di tutti gli elementi caratteristici di un popolo". La definizione sembra tale, ma non lo e'. Innanzitutto perche' la razza e' un concetto "a priori", cioe' e' gia' un elemento caratteristico, e quindi non puo' anche essere la sintesi di se' stessa (senza cadere in antinomia). Definire una cosa "a priori" come sintesi di qualcosa che si osserva a posteriori e' come dire "la pioggia e' la sintesi di quanto succede quando piove": se non sapete cosa sia la pioggia e qualcuno ve lo voleva spiegare, non c'e' riuscito. C'e' inoltre un serio problema di inclusione, nel senso che la definizione di "elemento caratteristico" dipende da quella di "popolo". Potrei prendere tutta europa, cercarne gli elementi caratteristici, e varrebbe quanto se prendessi l'intera Eurasia, o se includessi l'intero genere umano: qualsiasi sottoinsieme (proprio o meno) di cui io possa misurare gli elementi caratteristici e' una razza, a questo punto, dai club di golf sino ai padroni di  cocker spaniel.
  • La saggezza piu' profonda di ogni razza si trova negli strati incolti, lavoratori e poveri, dal momento che e' loro la piu' spontanea e genuina (=senza sofisticazioni) espressione dei tratti caratteristici che fanno la razza. Inoltre, gli strati meno colti sono , per via della superstizione, i depositari della tradizione come cultura misterica, cioe' intangibile al ragionamento, inossidabile alle domande, e quindi puro carburante per l'azione.
  • I popoli sono autosufficienti nel produrre tutti gli elementi caratteristici che li definiscono come razza. Non hanno bisogno di contaminazioni esterne, che anzi sono dannose perche' , secondo Freda, ogni popolo tende "istintivamente" a "distillare" il senso purissimo della propria essenza e della propria identita'. Insomma, la visione di Freda del mondo e' quella di popoli intenti a guardarsi l'ombelico allo scopo di assomigliare sempre piu' al proprio ombelico, evitando pericolosissimi scambi con l'ombelico altrui.
  • La borghesia e' tale quando, nell'ottica mercantile che propugna, usa la ricchezza per togliere al popolo , classi basse comprese, il suo distillato di ombelico, ovvero la percezione di appartenere ad una razza. l'uomo della discarica sociale di provincia, per esempio, potra' anche arricchire, ma se il nonno non e' mai andato in viaggio , che so a Parigi, lui non deve a sua volta viaggiare: non e' nel suo costume muoversi e viaggiare, e il suo costume appartiene alla sintesi di elementi che si chiama razza. Il perfetto nazimaoista arricchisce, ma sul piano del comportamento deve mantenersi sui binari della perfetta ignoranza e superstizione , che insieme formano la tradizione piu' genina. Altrimenti da lavoratore emancipato diventa un "borghese". Il suo motto e' : "Si e' sempre fatto cosi', quindi faremo ancora cosi', e se qualcosa non si e' sempre fatto, non occorre iniziare a farlo".
Questi capisaldi hanno cose in comune col maoismo (l'autosufficienza culturale delle masse proletarie),   del razzismo nazista (la razza come elemento estetico e atavico) , della visione fascista delle classi piu' basse, unite con la necessita' di azione, che e' reazionaria negli intenti (fascista) ma rivoluzionaria nei metodi (comunista). Per questa ragione e' possibile leggere Negri e Freda  senza sentirsi incoerenti, come fanno le camicie rossobrune.
Intorno al pensiero di Freda, rimasticato in diverse salse e percepito a seconda dei limiti culturali in atto, si sono evoluti tutti i movimenti di protesta italiani, e per alcuni versi persino Di Pietro ha aderito a parte di questo manifesto. 
Il pensiero di Freda si e' diffuso a macchia d'olio in tutti gli ambienti neofascisti d' Europa, sui quali ha avuto enorme impatto, quindi non e' raro trovarlo a spasso per tutti i movimenti della destra suburbana europea: la stessa Marine Le Pen e' figlia spirituale di Freda.[...]
In questa visione del mondo, cioe' nella visione nazimaoista, i popoli sono autosufficienti e lasciati a se' stessi diventano il "buon selvaggio identitario", cioe' un essere sorridente (probabilmente un sintomo dello scorbuto) incapace di fare del male a qualcuno per la sua estrema spontaneita' da bravo paesano (insomma, troppo stupido per sparare) e non odia nessuno essendo concentrato nei propri tratti caratteristici . Ovviamente, se un popolo retrogrado , fossilizzato ed ignorante (cioe' una "razza") fa qualcosa di male (che so, ti ammazzano qualcuno per 5 dollari) , non e' perche' a furia di ignoranza sono diventati submorali (troppo ignoranti per percepire le istanze morali minime) ma perche' qualche entita' borghese e' intervenuta dall'esterno. Multinazionali, borghesi, soldi, sbroc sbroc.[...] Il futuro non esiste, e' solo una copia del passato, altrimenti la razza muore. E se qualche puzzolente branco di selvaggi fa le sue porcherie, sappiate che "prima" non era cosi', ed e' iniziato da quando i borghesi (oggi "le multinazionali") sono arrivate qui.
(3) Per buttarla nella matematica, con l'esempio della genealogia, la cultura nostra ci ha sempre abituato all'idea che noi abbiamo un pater familias, che ci ha dato il nostro cognome, da cui discendiamo, come un albero. Chi ha una visione più femminile del mondo, sostiene invece che discendiamo dalla stessa madre. Sebbene questo concetto sia esatto nei suoi caratteri più estremi (qui e qui), nei suoi risultati nel lungo periodo, l'elevato numero di elementi presenti nella specie umana comporta una rete di relazioni e contatti che genera a sua volta un gran numero di elementi, che a lavoro volta saranno in relazione tra loro. Quindi lo schema dell'albero semmai si rovescia, ed abbiamo un individuo, in questo caso noi, che abbiamo un padre ed una madre, con i loro padri e madri, a loro volta con altrettanti padri e madri. Più che da discendere da un Padre ed una Madre, nell'immediato discendiamo da un elevatissimo numero di persone. Questo strano albero ha come radice un comune antenato molto più vicino rispetto all'Adamo ed Eva genetico, probabilmente nato dai 2000 ai 4000 anni fa, quindi la nascita delle interrelazioni tra i nostri antenati è molto più vicina di quanto sembri. Al contrario, per farla breve, noi tutti siamo i patriarchi di tutti coloro che vivranno da qua a duemila anni. Con buona pace della purezza razziale e, sopratutto, culturale.

(4) Potrei concludere tutto il post facendo notare che quando un insieme di persone vuole vietare od impedire ciò che per altre persone potrebbe significare qualcosa di imporante e contribuire al suo sviluppo come individuo ed alla sua felicità, questi censori desiderano solo l'infelicità e l'insoddisfazione altrui, o rompere le palle. In questa parte di popolazione includo associazioni pro-life, gente contro i matrimoni gay, i nostri identitari, no-eutanasia ecc.
(5) aprirei una parentesi sull'identità ebraica: questo popolo, estremamente chiuso per ragioni di sopravvivenza, nonostante mantenga una forte identità e un forte concetto di radici non cade nell'errore di considerarsi una scatola chiusa, anzi riescono ad integrarsi molto bene in culture esterne influenzando e lasciandosene influenzare, tranne per piccoli gruppi tipo gli ultra-ortodossi. Secondo me la loro capacità di esser fieri di ciò che si è, senza questo terrore innato delle contaminazioni è il miglior modo di vivere appieno la propria cultura e quella altrui. Ovviamente quando il popolo è la stragrande maggioranza, come negli europei, questo pensiero nemmeno si forma perché, appunto, è il gran numero di individui che riesce, con le sue scelte, a cambiare la cultura vigente restandone padrone.
(6) basti guardare un po' questi personaggi, ognuno sceglie ciò che crede: chi si basa sulla razza, chi sulle radici pagane, chi su quelle regionali, chi su stati non più esistenti, ecc.
E' bello poi quando parlano di "rispetto/onore per gli Antenati". Beh, quali? Gli italiani di 100 anni fa? 200? 500? Quelli sotto i Longobardi? Sotto gli Arabi? I cittadini di Roma? Sabini? Etruschi? Galli? Venetici? O le prime popolazioni italiche, quelle con il culto della Dea Madre?
Possiamo tornare anche più indietro, logicamente:

Le radici dell'albero sono la polvere di stelle, ma non vedo mai nessuno dire che l'antenato di cui segue la tradizione è il Big Bang.
(7) è bello sentirli confondere i termini "moderno" con "post-moderno", "contemporaneo" e "moderno" vero e proprio.


Aggiornamento 29/08/14:riorganizzato un po' tutto e aggiunte note

12 commenti:

  1. Sei pregato di non associare Tipologie Europidi con Generazione Identitaria, e di non fare alcuna associazione tra le ideologie degli utenti di Tipologie Europidi (che ammetto, una buona fetta provengono da Generazione Identitaria) e quelle degli amministratori della pagina, i quali propagandano invece ripetutamente e fino alla nausea l'apolitica e l'antirazzismo, prendendo le distanze da Generazione Identitaria e altre pagine simili.
    [Anthropollo]

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    1. Non ho detto che siete amici, semplicemente noto come la vostra ideologia sia la stessa, identitari ed etno-pluralisti; tu, con T.E., difendi la "razza" (come da screen riportati negli altri articoli), loro con G.I. invece hanno la fissa dell'etnia e della cultura.

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    2. Hai rotto seriamente le palle con queste tue supposizioni infondate.
      Se non riesci ad accettare il fatto che si può essere appassionati di antropologia fisica e genetica delle popolazioni anche senza avere una svastica tatuata sul collo affaracci tuoi, ma sei pregato di smetterla di fare il detective Conan mancato e di cercare il pelo nell'uovo puntando sull'ideologia politica mai esternata (ma comunque ho già detto di essere uno di sinistra radicale) quando non sai affrontare l'argomento a causa delle tue lacune in antropologia e genetica: faresti molto meglio semplicemente a smetterla e dedicare il tuo blog a qualcos'altro, anche se effettivamente riceveresti meno commenti e attenzioni.
      Negli screen da te riportati non difendo affatto la razza, semplicemente dico ai complottisti di smetterla di dare la colpa agli Ebrei se sempre più persone fanno matrimoni misti e c'è un incremento di omosessuali in Europa.
      Pure quando sgrido gli utenti per il loro antisemitismo hai da ridire, per farti capire che il tuo è semplice e puro gusto di rompere le scatole e criticare pagine e discipline che non capisci o non vuoi capire.
      La nostra pagina con quella di Generazione Identitaria non ha niente a che fare, se non per il fatto che PURTROPPO condividiamo alcuni utenti, quindi evita di dire che la nostra ideologia è la stessa perché non c'è alcuna ideologia nella nostra pagina in quanto ci occupiamo solamente di divulgazione scientifica e culturale.
      Non la vuoi seguire? Nessuno protesterà per questo, te lo assicuro. Ti sta sul cazzo? Evita di attaccarla parlando di cose inesistenti là dentro (per lo meno da parte degli amministratori) come la politica e il razzismo.
      [Anthro Pollo]

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    3. Ma smettila, che sta diventando ridicola la cosa. In uno degli screen dici CHIARO E TONDO che chi figlia con altre razze "uccide il suo popolo". Questo, se non renderti identitario, ti rende almeno etno-pluralista. Puoi dire che sei per la lotta di classe e dire che non sei marxista, se vuoi, ma la realtà è quella.
      Riguardo il paragone con GI era sul piano delle idee, non per possibili amicizie politiche.
      Il resto sono i tuoi soliti attacchi ad personam, se francamente volevo visite puntano a qualcosa di più che una paginetta da 2mila like.
      Strano che urti così tanto: non sto offendendo (anzi, ricevo offese), sto esponendo la mia opinione (e capita che un vero antropologo mi dia ragione nell'altro post) ed espongo i miei pensieri sull'ideologia che vi anima (se non te, almeno gli altri) .
      Se per te questo post sbaglia, di che ti preoccupi? C'è qui il tuo bel commento, con il tuo tono pacatissimo e riflessivo (si, scherzo) e chi passa di qua verrà anche nella tua pagina e si farà la sua cazzo di idea.
      Ti turba tutto questo?

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    4. Certo, chi figlia con altre razze NEL SUO PICCOLO uccide la propria razza (neghi?), ma non ho mai spronato a fare figli con un partner della propria razza, né tanto meno propagandato alcun progetto Lebensborn o esaltato l'eugenetica in quanto ognuno della sua vita può fare quell'accidenti che vuole. Ho già detto che abbiamo un utente (tra l'altro molto attivo e affiatato, mica uno "capitato per caso") che difende a spada tratta la nostra pagina dagli attacchi come i tuoi (ha fatto pure un video dove loda la pagina) ed è figlio dell'ibridazione tra popolazioni di due continenti diversi.
      Diamine se l'ha capito addirittura lui e non te, non trovi che la cosa sia parecchio grave?
      Noi ci occupiamo di semplice divulgazione scientifico-culturale, non di propaganda politica. Ed è proprio per questo motivo che preferisco utenti di sinistra nella mia pagina, perché davvero interessati e senza secondi fini politici o ideologici, ma non è colpa mia se altri utenti di estrema destra (principalmente tramite tam tam sulla pagina di Generazione Identitaria) hanno scambiato erroneamente come te la mia pagina per una pagina razzista; difatti, una buona parte se n'è andata delusa, sparlando della mia pagina e affibbiandole attributi come "xenofila", "antirazzista" (come se fosse un insulto, ma d'altronde poco m'importa in quanto molti di loro come te non hanno ancora capito il significato della parola "razzismo"), "relativista", "positivista", "progressista", e più minchiate ha più ne metta.
      Io sulle loro accuse, come sulle tue, ci rido sopra mettendo le mani in un sacchetto di pop corn. Quindi, della tua opinione, mi importa poco: mi dà solo fastidio che la esterni pubblicamente diffamando la mia pagina, e anche se a parte me e due tuoi amichetti non so chi deambula qui, qualcuno potrebbe a causa tua farsene un'idea sbagliata. Cristo, ti metti a fare pure pagliacciate come "la trilogia" e parlando come se fossi un oratore seguito da chissà quanti ammiratori e followers. Non dovresti chiederti "chi ti paga?" ma "chi ti caga?"
      [Anthropollo]

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    5. Come volevasi dimostrare: parla pure da solo, così sarai sempre convinto di aver ragione.
      Mi sono rotto le palle di scrivere papiri lunghi kilometri per poi vederli censurati. Ma questo atteggiamento d'altronde fa capire solo una cosa, e sai benissimo quale. Critichi tanto Grillo ma ti comporti uguale: sei un oratore che allontana dissidenti e commenti indesiderati.
      [Anthropollo]

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    6. Ma che è, pensi che uso sto blog solo per parlare con te? XD
      Comunque, la tua domanda sulla negazione non ha risposta in quanto non logica: una popolazione non è una razza (ovvero la cosa che tu definisci come tale).
      Riguardo la questione, hai sostenuto chiaro e tondo che chi figlia "uccide il popolo". Un po' come un prete che dice che se ti fai una sega vai all'inferno, eh ma hai il libero arbitrio, mica ti obbligano.
      Bella la battuta sul "chi ti caga", la inserisco nelle categorie xD

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    7. Riguardo Grillo, LOL. Cioè, devo star qui 24/24 solo per accettare i tuoi commenti? In egocentrismo io e te facciamo gara.

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    8. Semplicemente ho visto che avevi scritto un nuovo post nel frattempo, quindi ho dedotto che avevi letto il mio commento ma non volevi accettarlo.
      [Anthropollo]

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    9. Caro Antropollo, i genetisti sono arrivati alla conclusione che le razze non esistono, ovvero che a livello genetico una persona africana non differisce da un altra persona europea. Siamo tutti simili e tutti diversi: tutti deriviamo dal genere umano e siamo una sola razza. Tra le varie pseudoscienze nel passato, si ebbe la craniometria, oggi del tutto superata. Separare, ghettizzare, eliminare e catalogare, sono comportamenti da primitivi. Mi dispiace Antropollo, ma tutti gli esseri umani, nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. L'idea primaria del razzismo è che l'altra razza non è la razza nativa, ma arrivata dall'esterno, quanto gli antropologi attuali, dicono il contrario. Per il bene di tutti, mi auguro che qualcuno provveda a fermare la pagina “Tipologie Europidi”.

      Ti porgo Icaro i miei più cordiali saluti.

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