sabato 16 novembre 2013

Internet, 13 anni dopo


Sono su internet dall'anno 2000. Sticazzi.



Di cose ne ho viste abbastanza, dalla prima ricerca su Altavista della mia band preferita dell'epoca (gli U2), al p0rn; dai winmodem, che feci cambiare per usare Linux Mandrake, che all'epoca era incomprensibile a me, sfigatello.
Torniamo al porno: io ero usufruitore, su Usenet (ero raffinato) degli it.binaries, ma ricordo benissimo i siti dove si trovavano le password dei siti, che dei pazzi clonatori di carte tiravano su. Warez dovrebbe ricordare qualcosa.
Chiusa parentesi.
Anzi no, nostalgia canaglia: le Twilight! Le crack! Napster! WinMX!
Basta, dai.
No, ancora: Geocities! Gli ISP! Arianna! ICQ! IRC!



Ecco, un mondo strano e particolare, che ormai è andato quasi del tutto perduto, con l'avvento del web 2.0.
Ma non voglio fare una disanima di internet, che altri hanno fatto già, e non voglio lasciarmi trascinare dalla nostalgia canaglia per quell'epoca dove ci sentivamo un po' tutti pionieri solo perché sapevamo fare le ricerche utilizzando operatori logici.



Volevo principalmente lamentarmi, a dire il vero, visto che so farlo bene. Già il fatto di tenere un blog, anche se aggiornato una volta si e mille no, è una cosa un po' web 1.9 (splinder anyone?), ma ormai il mondo del social ha abbastanza dato un taglio netto al passaggio, e non è stato così traumatico. Ne abbiamo perso però in ingenuità e novità.



La marea di contenuti è aumentata, paradossalmente la quantità di porno anche, ma si nota meno facilmente (chiunque ricorda una qualsiasi ricerca Yahoo! all'epoca, e i suoi risultati), e questi contenuti si sono auto-classificati, relegati in angolini, senza la dispersione iniziale, dove sui siti-container alla digilander ritrovavi ogni forma di pagina personale, ed ogni delirio possibile od immaginabile. Certo, puoi farlo anche ora, ma questi si sono istituzionalizzati, son diventati associazioni, o gestiti da espertoni oppure cialtroni si sente sempre meno la mano di una persona e la sua fantasia, la su creatività, o la sua mediocrità, quella dell'opinione dell'amico.. adesso, sembra tutto fatto in scatola. I CMS, contenuti dinamici, CSS, e altre buzzwords son stati utilissimi per le aziende che volevano delle vere vetrine (guardate la differenza tra il sito ufficiale di Space Jam con quello di un qualsiasi film odierno), ma hanno soppresso definitivamente la mano libera delle persone che si cimentavano con l'html e producevano i loro veri contenuti.



C'è ancora la libertà, ma è come se avesse perso smalto: se prima bastava un pc ed un editor di testo per mandare un messaggio al mondo, ora devi acquistarne la scatola dove impacchettarlo, lavorare di SEO, grafica, PNL per i più arditi, perché altrimenti fa schifo, badare al ranking (ovvero pagare). Praticamente, devi essere in prima pagina, o almeno devi acquistare il tuo spazio, per far capire a tutti che lo spazio ce l'hai. Quindi ovviamente i primi che noti, e di solito son sempre loro, sono coloro che sganciano, e che ne guadagnano.



Da parte nostra, di fruitori, è come se mancasse il potere di leggere, sapere e scoprire qualcosa di nuovo, di originale, perché ogni cosa ti viene lanciata addosso, sponsorizzata, e ti viene spacciata come se fosse un favore. Certo, non è un favore vero, dato che tutti i siti che frequentiamo vivono di BigData, dopo lo scandalo NSA sembra ovvio, ma la pubblicità non è più una proposta di contenuti, ma una imposizione subdola, che indirizza le tue scelte semplicemente scalando gli ordini di ricerca. Basta cercare la recensione di un libro sulla rete per veder comparire prima Amazon, Ebay e solo dopo, spesso in seconda pagina, siti di appassionati che recensiscono.



Quindi, il Web 2.0 ha cambiato i contenuti internet in contenuti da Mass Media, dando una possibilità minore alle persone comuni di poter creare contenuti, facendone usufruire più facilmente, in maniera selettiva, quelli più economicamente convenienti.
Certo, era inevitabile, poiché un ambito dove non conviene investire è un ambito morto o gestito da pochi appassionati, ma dentro di me mi dispiace, e molto.



Mi correggo, questo è un post sulla nostalgia, e sulla mancanza di potere che senti di fronte ad un mondo dove ormai i pionieri più cinici hanno vinto. Molti si rifugiano nelle darknet, chi per motivi di curiosità tecnica e chi per fuggire al mondo, ma io non ci riesco, voglio starci qua. Dopotutto, qui ci vivo da 13 anni, ormai sono un cittadino anziano, ho messo su casa e famiglia, ed è andata di merda.



Questo post è nato grazie alle mie ore passate su Bruzzi, e da Silvia, che mi ha detto giustamente "Ormai usi il tuo Facebook come se fosse un blog" e quindi torno a seguire un po' il blog, perché su Facebook imponi alla gente di leggere le tue idee, non permetti loro di scegliere davvero. Esattamente la filosofia del web 2.0.


Per chi vuole far tutti nel passato:
http://www.complexify.com/buttons/
http://gizmodo.com/5960831/23-ancient-web-sites-that-are-still-alive
http://www.excite.com/
http://www.404pagefound.com/

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